Le
10 domande + 1 di Joìne.
Tra mazaresi e
mazzarisazzi.
È
arrivato il momento della musica classica, il turno, nelle nostre interviste, di
Giuseppe Sinacori. Nato a Mazara nel 1988, diplomatosi cum laude al
Conservatorio di Trapani nel 2009, si specializza negli anni successivi presso
l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Come
recita il suo curriculum vitae, suona chitarre costruite dai liutai Giuseppe
Guagliardo e Vincenzo Candela. Ad incrementare l’interesse nei confronti di
questo giovane musicista, c’è tutta la curiosità provata da chi non è abituato
ad osservare un chitarrista mancino. Chi può negare, infatti, che anche nella
musica il movimento e l’immagine siano fondamentali all’armonia e alla
fascinazione dello spettacolo?
A soli venticinque
anni, Giuseppe è docente di chitarra presso scuole medie ad indirizzo musicale
ed il suo percorso biografico così disciplinato ha reso metodica anche me in
quest’introduzione.
Per la
settimana in cui si festeggiano l’amore e gli innamorati (non le coppie!)
cos’altro potevo proporvi se non un po’ di musica classica? Valga almeno come
suggerimento per le vostre scenografie domestiche! Preparate tovaglie, pizze a
forma di cuore, biscotti al burro e tanta cioccolata, se ciò vi giova… e ascoltate un po’ di musica. Ma prima che
sopraggiunga il 14, leggiamo Peppe, che senz’altro ci mostrerà cosa significa
amare l’arte dei suoni.
1)
Introduci la tua biografia. A che età ti è stato chiaro cosa volevi diventare?
Quando ti sei reso conto di essere diventato la tua professione? Ti senti,
infatti, più rappresentato dal tuo nome o dalla tua arte?
Fin dalla tenera
età la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Da bambino rappresentava
per me un gioco: mi ricordo per esempio che all’età di quattro anni mi fu
regalata una chitarrina-giocattolo di colore blu elettrico e con questa cominciai
a produrre i primi suoni, pizzicare quelle corde mi faceva star bene.
A casa si respirava
musica classica grazie a mamma che per tanti anni ha studiato in conservatorio
canto e pianoforte e mi ha avviato all’arte dei suoni. All’età di otto anni
cominciai a studiare chitarra presso la scuola di musica “Crescente” di Mazara.
Avevo solo un problema: ero negato per il canto (si sa, chitarra e voce si
accoppiano bene) e allora decisi di dedicarmi esclusivamente all’esecuzione
strumentale. Io e la mia chitarra. Piano piano sentivo crescere la passione per
la musica, cominciai a divorare pagine della letteratura chitarristica e presto
iniziai ad esibirmi in pubblico nonostante la mia timidezza.
Un momento
emozionante della mia vita è stato quando fui ammesso al conservatorio di
Trapani, era come se si fossero aperte le porte di un nuovo mondo: iniziava qui
la mia avventura! Mi emozionava sentire le note che uscivano dalle aule, mi
incuriosivano tutti gli strumenti che lì avevo modo di osservare, ma
soprattutto ho avuto modo di conoscere persone meravigliose che mi hanno
aiutato a crescere musicalmente. La mia vita era scandita da un ritmo frenetico
perché mi dividevo tra il liceo e il conservatorio; non sono mancati i momenti
difficili ma la passione per la musica mi ha permesso di superare tutte le
incertezze e difficoltà. Come un’atleta che arriva al traguardo dopo tante
corse, così nell’ottobre del 2009 ho coronato il mio sogno: un Diploma in
Chitarra Classica.
A questo punto
avevo deciso di non fermarmi, così mi trasferì a Catania per frequentare il corso
specialistico presso il Conservatorio “V. Bellini”. Con grande entusiasmo mi ambientai
subito in questa splendida città e ho approfondito le mie conoscenze musicali
entrando in contatto con grandi musicisti classici. Conseguita la specialistica
ho iniziato a frequentare e frequento tutt’ora l’Accademia Internazionale di
Musica da Camera di Imola. Tornando alla domanda, sicuramente non mi sento
rappresentato dal mio nome in quanto sono uno come tanti, ma è il modo con cui
faccio arte che mi contraddistingue e mi rappresenta.
2) Il tuo
percorso studi? Come credi che debba essere l'istruzione nel tuo campo? Ti
piace più l'ordine o il disordine nelle idee e nei progetti?
Credo che il metodo
migliore per crescere e imparare nell’ambito musicale sia quello di farlo
divertendosi ma nello stesso tempo bisogna essere seri e perfezionisti. Nel mio
percorso di studi ho avuto la fortuna di incontrare ottimi insegnanti, dotati
di grande umanità che hanno saputo trasmettermi le loro conoscenze di cui ho
fatto tesoro. La chitarra classica, al contrario di come si può pensare, è uno
strumento poco conosciuto, poco valorizzato in quanto spesso viene utilizzato
nella musica popolare per accompagnare le varie canzoncine, svolgendo un ruolo
secondario. Ma la chitarra classica è uno degli strumenti polifonici per
eccellenza e va studiata in modo graduale, attento e costante.
Esistono vari
metodi che gli alunni possono seguire per imparare a suonare la chitarra e oggi
sul web troviamo tantissimi esempi di lezioni, ma tutto ciò non si può mai
paragonare al vivo approccio con un insegnante che segue l’alunno momento per
momento.
C’è ancora molta
strada da fare per quanto riguarda l’istruzione nel campo della musica,
insegnando io stesso, da qualche anno, nelle scuole medie ad indirizzo musicale
mi accorgo di quanto la musica e lo studio di uno strumento sia importante per
la formazione e l’educazione dei giovani. Ritengo che la musica sia ordine in
quanto è matematica, è armonia e combinazione di suoni, ma è anche disordine in
quanto è un’arte del tutto irrazionale e libera espressione dell’anima. In me
prevale il disordine come libertà di agire e di esprimere la mia personalità e
non mi ritengo affatto un tipo schematico.
3) Quali
sono i tuoi modelli e cosa credi di avere in comune con essi?
Ognuno di noi ha
dei modelli come punto di riferimento. Io son cresciuto ascoltando, attraverso
i dischi in vinile, le musiche dei più grandi musicisti classici. Amo J.S. Bach
per la sua disciplina, accuratezza e religiosità. Amo W.A. Mozart per la sua
musica semplice, cantabile e gioiosa. Amo L.V. Beethoven per la sua estrema
passione e per la sua musica perfetta e possente. Trovo geniali i compositori d’opera come Rossini, Bellini e
Verdi che dovrebbero essere modelli per tutti i musicisti. In ambito
chitarristico i miei idoli sono stati Mauro Giuliani, Sor, Tàrrega dal punto di
vista didattico e Andrés Segovia dal punto di vista concertistico. Credo di
avere in comune con loro l’amore per l’arte e la gioia di condividere con gli
altri la magia dei suoni.
4) Un
uomo o una donna con cui faresti coppia artistica?
Premesso che sono favorevole a
suonare sia da solista che insieme ad altri musicisti, in verità già da qualche
anno faccio parte di un duo chitarristico (il Duo Blanco-Sinacori) che mi ha
permesso di esibirmi in vari concerti in Italia e all’estero. Ciò che
contraddistingue il nostro duo è la perfetta intesa musicale, la medesima
intenzione e una grande sensibilità artistica.
5) Ti
senti più un artista bambino, un ribelle adolescente o maturo?
Questa domanda mi fa pensare al
Pascoli quando parla del “fanciullino” che è presente in ognuno di noi. Credo
di essere un artista bambino quando sento in me la curiosità, la genuinità e la
voglia di scoprire, e tornando al Pascoli “è necessaria l’imperfezione per
essere perfetti”.
6)
Politica. Cosa pensi debba essere? Quanto partecipi a quella mazarese e cosa si
dovrebbe fare per migliorarsi?
Penso che la politica debba essere
un bene a cui partecipa l’intera comunità. La Politica è passione e sacrificio
per il bene del nostro paese. Noto però con grande rammarico che il potere non
è più nelle mani del popolo, come detta la nostra Costituzione, ma è ormai dei
ricchi politici che curano con grande attenzione i propri interessi personali. Il
sistema politico mazarese, per quanto mi riguarda, dà poca importanza al lato
culturale. Sarebbe utile se l’amministrazione organizzasse più eventi in modo
da avvicinare i cittadini a qualsiasi tipo di arte.
7) Una
descrizione, una peculiarità, della tua carriera e della tua persona.
Mi definisco una persona riservata
ma gioviale e socievole, ho tanti amici e sono sempre disponibile verso tutti. Da
qualche anno faccio parte di un gruppo musicale grazie al quale ho potuto
sperimentare altri generi (jazz, bossa e manouche) e ciò mi ha permesso di
arricchire ulteriormente il mio stile.
Ho molti progetti per la mia
carriera e faccio di tutto per portarli avanti. Parola d’ordine: Studiare!
8) Fino a
dove si spinge la tua ambizione? Puoi dirci il tuo prossimo progetto?
Non consideratemi un megalomane ma
il desiderio di suonare nei più grandi teatri del mondo fa certamente parte dei
miei sogni. Il Teatro Garibaldi di Mazara rientra tra questi!
Il prossimo progetto su cui sto
lavorando è la formazione di un sestetto costituito da due chitarre e quartetto
d’archi con musica originale scritta appositamente per noi. Inoltre è in
cantiere la produzione di un cd con trascrizioni di famose Ouverture d’opera
trascritte da noi per due chitarre.
9)
Rinunceresti a fare ciò che fai per qualcuno? Se sì, per chi o per cosa?
Difficilmente potrei rinunciare alla
musica, essa ormai fa parte della mia vita e del mio futuro, e sarebbe un
enorme sacrificio potermene privare.
10) Porgi
ai lettori un saluto che ti caratterizza e invita il pubblico a conoscerti,
motivali qualora ce ne fosse bisogno.
Beh, la musica classica oggi è
purtroppo poco apprezzata e conosciuta, quindi in questa sede invito tutti i
lettori ad avvicinarsi ad essa poiché è un piacere per le orecchie e per lo
spirito. Figuratevi che ascoltare un notturno di Chopin o una sinfonia di
Beethoven ha effetti benefici e curativi, previene lo stress e abbassa il
cortisolo. Se volete avere, usufruire di questi effetti benefici della musica
classica non esitate a collegarvi su Youtube e digitare “Giuseppe Sinacori -
chitarra”. E se poi questa intervista potesse suscitare in qualcuno il
desiderio di avvicinarsi alla musica, ne sarei ben lieto.
11) Caro
Peppe, forse non sai che prima di scoprire la scrittura, anch’io presi lezioni
di chitarra, per circa sei mesi. Mi divertii tantissimo. Alla fine della prima
media, durante il mese di giugno, passavo le sere alternando la chitarra ai
primi racconti al computer. Poi però smisi di suonare. La scrittura mi ha
sempre concesso più libertà, anche negli errori, così l’ho sempre preferita.
Noi
invece ci conosciamo dagli anni del liceo ed entrambi coltiviamo le stesse
passioni di allora. Quantità e qualità del lavoro sono alla base della buona
riuscita di sogni e carriera, non credi? Raccontaci dei concorsi e dei premi
che ti hanno visto vincitore…
Con
questa intervista ti sei meritato anche tu il bollino di buon “mazarese”!
Ognuno ha
le proprie passioni, il suo modo di esprimersi e sentirsi “libero”. D’accordissimo
con te quando dici che quantità e qualità del lavoro sono indispensabili per
raggiungere dei traguardi. Nella preparazione di un concorso importante
sicuramente bisogna impegnarsi al massimo, studiando con grande precisione e
scrupolosità. Ho partecipato a molti concorsi nazionali ed internazionali e mi
sono confrontato con altri grandi artisti e le volte in cui mi ritrovai ad
essere vincitore ho cominciato ad avere più fiducia nelle mie capacità in
quanto (e chiudo con una massima) “il vero musicista è colui che, dotato di
grande umiltà, non parla mai di se stesso, ma lascia che siano gli altri a
giudicarlo”.
(Fonte: Primapagina Mazara)
(Fonte: Primapagina Mazara)
Nessun commento:
Posta un commento